L'Aned riconosce tra i propri scopi quello di "riunire in fraterna solidarietà i deportati italiani ed i familiari dei caduti" (art. 3), mirando a "svolgere tutta la possibile opera di assistenza, morale e materiale, nei confronti dei soci", ad "adoperarsi per assicurare lavoro ai propri aderenti" e intervenendo presso le autorità a tutela dei deportati e dei loro familiari. I soci sono il fulcro dell'associazione e a loro sono destinati gli sforzi più importanti dell'Aned, per il riconoscimento giuridico dello status di deportato politico e per l'emanazione di norme e di provvigioni favorevoli ai deportati (indennizzo, vitalizio, risarcimenti, agevolazioni sanitarie e tariffarie). È lo Statuto che fissa i requisiti per l'adesione, fatto salvo che siano soci ad honorem i deportati politici e ‘razziali’ caduti nei campi e quanti di questi siano deceduti successivamente alla liberazione dei campi a causa "dei patimenti e delle sevizie subite". Possono associarsi su domanda scritta i cittadini italiani che per motivi politici e razziali furono deportati nei campi nazifascisti e i familiari dei caduti (art. 16). Al momento dell'iscrizione alla sezione, che avviene tramite modulo cartaceo dedicato, viene aperto per ogni socio un fascicolo personale, che ha così origine dalla domanda d'iscrizione. Contestualmente viene compilata una scheda di colore diverso per soci superstiti (rosa), familiari (verde)e caduti (celeste)che viene inserita in schedari separati. La scheda sarà estratta dallo schedario al momento del decesso o della cessata iscrizione del socio, per essere anch'essa inserita nel fascicolo personale. Tutta la documentazione relativa all'assistenza materiale e all'accompagnamento del socio nelle azioni burocratiche connesse alla deportazione viene inserita nel fascicolo nominativo, così come la semplice corrispondenza con il socio. Si sono venute a formare due serie di fascicoli, uno per i superstiti e una per i familiari dei caduti. La serie è pertanto articolata nelle corrispettive sottoserie.